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CRISI GRECIA, MFE:

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 “Europa senza prospettive ed occhio agli stregoni delle sovranità nazionali”

“La sostanza del problema è l’Europa: proprio perché nasce come volontà di unire paesi e popoli con storie e tradizioni diverse, attraverso un processo di unificazione complesso e pieno di difficoltà, non può limitarsi a condividere una moneta senza costruire al tempo stesso uno Stato comune europeo. La mancanza di volontà da parte dei governi – di tutti i governi – dei paesi membri di trasferire sovranità e poteri alle istituzioni europee ha creato le contraddizioni che rischiano di fa precipitare la Grecia e l’Europa stessa”: lo ha espresso in un comunicato il Movimento Federalista Europeo (MFE). C’è un nesso tra il cosiddetto rapporto dei cinque Presidenti, per il quale né la Commissione europea, né la BCE, né il Parlamento europeo ed alcuni governi hanno manifestato molto entusiasmo, ed il precipitare della crisi greca. “Questo nesso – continua il MFE- è rappresentato dall’incapacità e mancanza di volontà dimostrata dai governi dei paesi membri della zona euro di rinunciare alla sovranità nazionale nei settori cruciali della fiscalità, del bilancio e della gestione della politica economica e ad instaurare un governo democratico della moneta. Per non parlare della sfida rappresentata dalla necessità di realizzare una ormai indispensabile politica estera e di sicurezza”. Il rapporto presentato al Vertice europeo di Bruxelles del 25-26 giugno, su pressione e con l’avallo dei governi, secondo i federalisti europei “ha ignorato i ripetuti richiami alla responsabilità da parte della Commissione europea, della BCE e del Parlamento europeo, oltre a quelli più positivi, ma evidentemente troppo deboli e non sufficientemente convinti per incidere sulla realtà, di pochi governi. Questo ha rappresentato un segnale politicamente disastroso, in quanto ha reso palese che non c’è alcuna prospettiva di procedere speditamente sulla strada del rafforzamento istituzionale dell’eurozona, e quindi di governare politicamente la crisi greca o quelle che potranno presentarsi”. Un segnale che tutto deve continuare ad essere affrontato e risolto nell’attuale quadro, con delle regole ma non con delle istituzioni comuni, e senza un governo legittimato democraticamente a livello sovranazionale. “Bisogna partire da questa ennesima, gravissima crisi per fare al più presto quel che si sarebbe già dovuto fare: dare una prospettiva certa ed in tempi brevi del consolidamento in una unione politica dell’unione monetaria. Perché senza questa prospettiva ogni soluzione tecnica di questa come di altre crisi, verrà percepita come provvisoria: e l’unione monetaria verrà sempre più vista come una costruzione fragile e provvisoria, come un esperimento in via di fallimento”. Nel contempo, ammonisce il Movimento federalista “bisogna denunciare i tentativi di coloro i quali, strumentalizzando la crisi greca, cercano di accrescere il proprio peso politico nei vari paesi, facendo leva sugli appetiti e sui sentimenti nazionalisti ed euroscettici di destra e di sinistra, con l’intento più o meno consapevole di conservare una sempre più anacronistica ed impossibile da mantenere, sovranità nazionale. E’ venuto il momento per gli europei di dire: basta con gli apprendisti stregoni della difesa delle sovranità nazionali”.