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ISTRUZIONE: TAGLI NELL' UE PER EFFETTO CRISI

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Istruzione: tagli nell’Ue per effetto della crisi

25 03, 2013   Lucia Corrias

 

Uno studio  prodotto per la Commissione europea dalla rete Eurydice ha analizzato l'impatto della crisi economica sul finanziamento dell'istruzione in Europa a partire dal 2010. Lo studio considera i finanziamenti destinati a tutti i livelli dell'istruzione, dal pre-primario al terziario, in 35 sistemi educativi nazionali e regionali. Ne  risulta una riduzione dell'investimento nell'istruzione in otto dei venticinque Stati membri esaminati, con tagli superiori al 5% in Grecia, Ungheria, Italia, Lituania e Portogallo e dall'1 al 5%  in Estonia, Polonia, Spagna e Regno Unito (Scozia). Alcuni Stati membri  hanno invece sensibilmente aumentato la loro spesa per l'istruzione: tra questi Austria, Danimarca, Lussemburgo, Malta e Svezia, e anche la regione germanofona del Belgio. Le tendenze della spesa variano in altri Stati membri, con l’alternarsi di aumenti e riduzioni nei bilanci negli anni considerati. I tagli hanno anche prodotto riduzioni nel numero del personale docente in dieci Stati (Bulgaria, Cipro, Estonia, Francia, Italia, Lettonia, Lituania, Portogallo, Romania e Regno Unito) e la riduzione o il congelamento degli stipendi degli insegnanti che incidono per oltre il 70% sui bilanci dell’istruzione. Una nota positiva è data dal fatto che sono aumentati in diciotto paesi europei i finanziamenti per la formazione degli insegnanti, che va ad incidere direttamente sui risultati degli studenti. Nel 2011 e 2012 il sostegno pubblico ai discenti in forma di borse, prestiti e assegni familiari non è stato ritoccato nella maggior parte dei paesi. Alcuni Stati membri quali Austria, Germania, Grecia, Irlanda, Lettonia, Lituania, Lussemburgo e Portogallo offrono un sostegno finanziario specifico, cofinanziato nella maggior parte dei casi dal Fondo sociale europeo, ai disoccupati o alle persone scarsamente qualificate affinché migliorino o aggiornino le loro abilità.