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Il contesto

Postato in Master in europrogettazione

E’ massimo interesse di AICCRE sviluppare una nuova sede di formazione, che consenta di divulgare ulteriormente una formula didattica di indiscusso successo, al proprio target di riferimento primario: gli amministratori e i dipendenti degli Enti locali. E questo, mantenendo la qualità della didattica del Centro di Formazione, costruita intorno a casi e progetti concreti, e realizzata con il coinvolgimento dei migliori docenti in Italia. Qualità didattica e concretezza che permettono agli allievi di avere, fin dal primo giorno, la misura e l’attualità delle opportunità di impiego dei fondi europei nelle proprie organizzazioni, e delineare il ruolo che può essere assunto nei partenariati internazionali dalle Pubbliche amministrazioni (primariamente), ma anche da tutto l’insieme degli attori dello sviluppo. Di tutti quei soggetti che contribuiscono – per dirla con il linguaggio comunitario – alla Politica di Coesione, principalmente, ma ad ogni altra politica comune che preveda il ricorso a programmi di finanziamento.

Negli ultimi anni il quadro di riferimento dei sistemi istituzionali nazionali è radicalmente cambiato, imperniandosi su un modello di governance multilivello, in cui il governo sovranazionale, nazionale, regionale e locale si trovano in una condizione di sostanziale equiordinazione e le rispettive competenze vengono allocate dinamicamente in ragione del principio di sussidiarietà.

Al contempo, l'innovazione tecnologica ha portato alla diffusione dell’ICT per la gestione delle procedure e l’esercizio delle attività amministrative, con un crescente ricorso alla Rete e agli strumenti digitali. La relazione tra P.A., cittadini e stakeholders – prevalentemente imprese – si è dunque modificata in una logica di mercato, di servizio e di reciproca integrazione.

La combinazione dei fattori sopra descritti rappresenta un elemento strategico di trasformazione di ogni organizzazione, a cominciare dalle Amministrazioni Pubbliche che, allo stato attuale, evidenziano la necessità di implementare processi di miglioramento continuo delle proprie performances. In particolare, nonostante l'emergere di buone pratiche, permangono delle criticità a livello di sistema nella creazione di una governance multilivello e nell’integrazione orizzontale e verticale delle politiche e dei servizi.

La leva per superare tali criticità e da ricercarsi senza dubbio nelle politiche di potenziamento del capitale umano e organizzativo delle organizzazioni pubbliche, quella capacity building a cui i documenti di programmazione comunitari, nazionali e regionali dedicano una serie di obiettivi strategici e che le linee guida strategiche recentemente ribadite dall’UE identificano come priorità per questo periodo di programmazione.

Se il concetto di capacità implica lo sviluppo di strategie e competenze atte a massimizzare le opportunità di implementazione delle politiche, l’azione di capacity building – in primis nel portato della nuova strategia comunitaria – deve avvenire tramite costanti e qualificate attività di formazione in linea con la Strategia Europa 2020, e coinvolgendo tutte le aree di policy rilevanti per lo sviluppo e la crescita, specifiche di ogni territorio.

Funzioni trasversali, dunque, e key competences formano il combinato essenziale per lo sviluppo e il consolidamento di un’azione politica condivisa che possa svolgere il ruolo pivotale di crescita del sistema atteso a vari livelli. Azione che, in una fase di contrazione delle risorse nazionali e regionali, non può che far leva sul cofinanziamento comunitario, sia attraverso una efficace programmazione e gestione dei fondi indiretti, sia mediante la capacità di attrazione e assorbimento dei fondi diretti.