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FESTA DELL' EUROPA

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Come AICCRE stiamo celebrando la Festa dell’Europa, sia con iniziative a livello nazionale che regionale, ma per noi la Festa dell’Europa dura 365 giorni l’anno, così Carla Rey e Stefano Bonaccini, rispettivamente Segretario generale e Presidente dell’AICCRE, in occasione della Festa dell’Europa che si celebra oggi.   “L’AICCRE, come ha sempre fatto, mette da parte la retorica  e crede che il miglior modo per festeggiare l’Europa sia quello di osservare la fase storica che essa sta vivendo con concretezza e realismo.  Stiamo attraversando un periodo che sta mettendo a dura prova la tenuta degli enti locali e regionali da un lato ed il processo di integrazione europea dall’altro: la crisi legata all'arrivo sulle nostre coste di migliaia di rifugiati, i deficit pubblici, la disoccupazione, le disuguaglianze, il cambiamento climatico”. In questo contesto di crisi politica ed economica – continuano Rey e Bonaccini – l’Europa ha bisogno oggi più che mai del nostro contributo attivo e quotidiano: è ormai indispensabile risvegliare lo spirito europeo attraverso iniziative concrete di cui l’AICCRE vuole farsi promotrice. Molti ormai mettono in discussione le più importanti realizzazioni del faticoso processo di integrazione europea, come la libera circolazione delle persone e la moneta unica. Bisogna assolutamente eliminare questo negativo rumore di sottofondo. Siamo fermamente convinti che gli europei non potranno uscire dalla crisi se non sapranno costruire gli Stati Uniti d’Europa. Per far questo è però necessario coinvolgere pienamente nel Sistema Europa i cittadini e le istituzioni ad essi più vicini: gli enti locali e regionali. I cittadini e gli amministratori locali chiedono all’Europa progetti per riavviare crescita ed occupazione, chiedono un governo europeo efficace che sappia risolvere i loro problemi.  La rinnovata AICCRE, sottolineano i dirigenti dell’Associazione, ha intrapreso una strada che va in una univoca direzione: siamo il ponte verso l’Europa e vogliamo trasmettere ai nostri associati, i poteri territoriali, le potenzialità ed i benefici che derivano dall’appartenenza all’Unione. Per questo, la battaglia politica per la federazione europea deve essere accompagnata sì da un impegno culturale e politico, ma anche  dal fornire agli amministratori locali italiani risposte immediate alle loro esigenze:  le corrette conoscenze per utilizzare in pieno i fondi europei;  la loro partecipazione attiva in Europa, lì dove si prendono le decisioni che hanno ricadute dirette sulle politiche territoriali. Inoltre, continueremo con sempre maggior impegno, sia sul piano nazionale che europeo,  ad essere al fianco dei sindaci di quei comuni che stanno fronteggiando il flusso migratorio,  facendo ulteriori pressioni sulle istituzioni europee affinché eroghino loro fondi diretti. Siamo convinti che solo un lavoro costante sul territorio può far rinvigorire l’entusiasmo per una Europa unita e democratica, per la quale lottiamo da più di sessanta anni”.      

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CCRE a Congresso:

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 le sfide che attendono gli Enti locali

Migrazione, riforme territoriali, cambiamenti climatici, finanze locali: questo sono solo alcune delle numerose sfide che devono affrontare gli enti locali e regionali europei. Allo stesso tempo, in questa società in rapida evoluzione, sindaci e amministratori locali devono anticipare i cambiamenti. Per sostenerli in questo impegno il CCRE invita gli amministratori locali e regionali ad unirsi alle centinaia di loro colleghi provenienti da tutto Europa (e non solo), in occasione del Congresso CCRE che si svolgerà dal 20 al 22 Aprile 2016 a Nicosia sotto il motto "Domani inizia oggi! Una visione locale e regionale per Europa 2030». Il Congresso sarà arricchito da circa 1000 partecipanti: sindaci, assessori, esperti, rappresentanti delle istituzioni europee e internazionali, dirigenti di imprese, rappresentanti della società civile. I lavori saranno articolati in 30 sessioni in una varietà di formati: sessioni plenarie, tavole rotonde interattive; 7 saranno i temi che interessano i cittadini: ‘la vita quotidiana e la politica pubblica locale, governo e leadership, economia e finanza, ambiente, il clima e l’energia. Avete un’idea, un commento o una esigenza? Su Twitter si può partecipare attraverso l’hashtag # CEMR2016. Si può quindi registrarsi compilando il modulo di registrazione. Il termine ultimo per iscriversi è il 10 aprile 2016. La traduzione simultanea sarà fornita in inglese, francese, tedesco, greco, spagnolo e italiano. Contatto: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. .

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MIGRANTI: DELEGAZIONE PE IN VISITA IN SICILIA

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Una delegazione del Parlamento europeo visiterà la Sicilia tra il 22 e il 24 luglio per valutare l’utilizzo dei fondi comunitari per le politiche d’immigrazione e la creazione degli “hotspot” per l’accoglienza e l’identificazione dei migranti. La delegazione incontrerà, tra gli altri, il Sottosegretario di Stato responsabile per le questioni legate all’immigrazione Domenico Manzione, e visiterà i centri di accoglienza dei migranti a Pozzallo e a Mineo. Prevista una conferenza stampa alle ore 19,15 di giovedì 23 luglio all’Hotel Excelsior di Catania. I deputati delle commissioni Bilanci e Libertà civili, giustizia e affari interni visiteranno i centri di accoglienza di Pozzallo e Mineo, e incontreranno i rappresentanti di organizzazioni non governative, i Prefetti di zona, il Presidente della commissione d’inchiesta della Camera che indaga sul finanziamento del sistema di accoglienza e il Pubblico Ministero incaricato della questione, il Capo della polizia di Catania, nonché un funzionario del governo responsabile della spesa dei fondi europei per la migrazione. I deputati s’intratterranno anche con i funzionari che lavorano all’agenzia EU Frontex, all’Ufficio europeo di sostegno per l’asilo (EASO), all’agenzia di polizia europea Europol, all’UNHCR e con ufficiali della Marina Militare Italiana.

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CRISI GRECIA, MFE:

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 “Europa senza prospettive ed occhio agli stregoni delle sovranità nazionali”

“La sostanza del problema è l’Europa: proprio perché nasce come volontà di unire paesi e popoli con storie e tradizioni diverse, attraverso un processo di unificazione complesso e pieno di difficoltà, non può limitarsi a condividere una moneta senza costruire al tempo stesso uno Stato comune europeo. La mancanza di volontà da parte dei governi – di tutti i governi – dei paesi membri di trasferire sovranità e poteri alle istituzioni europee ha creato le contraddizioni che rischiano di fa precipitare la Grecia e l’Europa stessa”: lo ha espresso in un comunicato il Movimento Federalista Europeo (MFE). C’è un nesso tra il cosiddetto rapporto dei cinque Presidenti, per il quale né la Commissione europea, né la BCE, né il Parlamento europeo ed alcuni governi hanno manifestato molto entusiasmo, ed il precipitare della crisi greca. “Questo nesso – continua il MFE- è rappresentato dall’incapacità e mancanza di volontà dimostrata dai governi dei paesi membri della zona euro di rinunciare alla sovranità nazionale nei settori cruciali della fiscalità, del bilancio e della gestione della politica economica e ad instaurare un governo democratico della moneta. Per non parlare della sfida rappresentata dalla necessità di realizzare una ormai indispensabile politica estera e di sicurezza”. Il rapporto presentato al Vertice europeo di Bruxelles del 25-26 giugno, su pressione e con l’avallo dei governi, secondo i federalisti europei “ha ignorato i ripetuti richiami alla responsabilità da parte della Commissione europea, della BCE e del Parlamento europeo, oltre a quelli più positivi, ma evidentemente troppo deboli e non sufficientemente convinti per incidere sulla realtà, di pochi governi. Questo ha rappresentato un segnale politicamente disastroso, in quanto ha reso palese che non c’è alcuna prospettiva di procedere speditamente sulla strada del rafforzamento istituzionale dell’eurozona, e quindi di governare politicamente la crisi greca o quelle che potranno presentarsi”. Un segnale che tutto deve continuare ad essere affrontato e risolto nell’attuale quadro, con delle regole ma non con delle istituzioni comuni, e senza un governo legittimato democraticamente a livello sovranazionale. “Bisogna partire da questa ennesima, gravissima crisi per fare al più presto quel che si sarebbe già dovuto fare: dare una prospettiva certa ed in tempi brevi del consolidamento in una unione politica dell’unione monetaria. Perché senza questa prospettiva ogni soluzione tecnica di questa come di altre crisi, verrà percepita come provvisoria: e l’unione monetaria verrà sempre più vista come una costruzione fragile e provvisoria, come un esperimento in via di fallimento”. Nel contempo, ammonisce il Movimento federalista “bisogna denunciare i tentativi di coloro i quali, strumentalizzando la crisi greca, cercano di accrescere il proprio peso politico nei vari paesi, facendo leva sugli appetiti e sui sentimenti nazionalisti ed euroscettici di destra e di sinistra, con l’intento più o meno consapevole di conservare una sempre più anacronistica ed impossibile da mantenere, sovranità nazionale. E’ venuto il momento per gli europei di dire: basta con gli apprendisti stregoni della difesa delle sovranità nazionali”.