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Cambiamenti climatici: i tre punti del CCRE/CEMR

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Riconoscere agli enti locali una maggiore influenza politica nel processo decisionale sui cambiamenti climatici, costruire un dialogo più forte tra tutti livelli della discussione, rimettere al centro la cooperazione decentrata, strumento di crescita collettiva e sinergica: sono questi i tre punti cardine portati dal CCRE/CEMR al Vertice sui cambiamenti climatici ad Agadir, in Marocco, che si è svolto dall’11 al 13 settembre e dove, in rappresentanza del CCRE/CEMR ha partecipato Gabriele Taddeo, dirigente dell’AICCRE (nella foto):  “nei miei interventi nel corso dei lavori ho messo in evidenza la visione e la prospettiva delle amministrazioni locali e regionali attraverso  alcuni focus che per noi del CCRE/CEMR sono fondamentali: dobbiamo essere riconosciuti in maniera più forte come attori decisionali, perché spesso sono i governi locali a subire le conseguenze negative dei cambiamenti climatici e sono i primi a gestire le emergenze (inondazioni, siccità, terremoti, per esempio). Quindi sono i primi che devono mettere in campo azioni per contrastare il cambiamento climatico”.

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DAI TRATTATI DI ROMA ALLA GENERAZIONE ERASMUS

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TEATRO DELLA "QUINTA PRATICABILE"

TEATRO INSTABILE

Via Cecchi 19r

Giovedì 9 marzo 2017- ore 10/12

" DAI TRATTATI DI ROMA ALLA GENERAZIONE ERASMUS"

Programma:

Breve filmato sui TRATTATI di ROMA

Relatori:

Desi SLIVAR          -  AICCRE LIGURIA

Gabriele TADDEO -   Membro AICCRE e CCRE

Serena TONELLI   -    Studentessa Universitaria ERASMUS

" TUTTO DA DICHIARARE"

Testo di Francesco Robbiano

Regia e recitazione a cura della "QUINTA PRATICABILE "

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 Il Centro in Europa e il Centro Europe Direct del Comune di Genova

 organizzano venerdì 27 gennaio 2017 alle 16.00  l’incontro  IL FUTURO DELLA  POLITICA URBANA EUROPEA presso il salone di Rappresentanza di Palazzo Tursi in via Garibaldi 9, Genova.

Ne discutono con Nicola De Michelis, capo di gabinetto della commissaria europea per le Politiche regionali Corina Crețu: Emanuele Piazza, assessore allo Sviluppo Economico del Comune di Genova Gabriele Cardullo, professore Dipartimento di Economia, Università di Genova Valentina Ghio, vicesindaca Città metropolitana di Genova e sindaca di Sestri Levante Federico Vesigna, segretario CGIL Liguria Marco Vezzani, componente Comitato Economico e Sociale Europeo (CESE) .

Introduce Carlotta Gualco, direttrice del Centro in Europa e modera Vittorio De Benedictis, Il Secolo XIX.

L'Unione europea è una delle aree più urbanizzate del mondo. Più del 70% dei cittadini europei vive in una città e più del 70% di tutti i posti di lavoro in Europa si trova in aree urbane.

È per questo che il modo in cui le città si evolvono avrà un impatto significativo sullo sviluppo economico, sociale e ambientale dell'intera Europa. I Fondi strutturali e di investimento europei hanno cominciato ad intervenire per la fase 2014-2020 e si sta già discutendo sul loro futuro.

Con il Piano di investimenti per l’Europa (“Piano Juncker”) la Commissione europea ha lanciato una serie di nuovi strumenti che hanno lo scopo di incentivare la crescita e l’occupazione.

In che modo l’Unione europea può sostenere le città nell’affrontare le sfide di uno sviluppo sostenibile e inclusivo e come le città possono contribuire a ridurre le distanze tra l’Unione europea e i cittadini? 

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FINANZIAMENTI

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L'UE fornisce finanziamenti per un'ampia gamma di progetti e programmi nei settori più diversi:

  • sviluppo urbano e regionale
  • occupazione e inclusione sociale
  • agricoltura e sviluppo rurale
  • politiche marittime e della pesca
  • ricerca e innovazione
  • aiuti umanitari.
 

Gestione dei fondi

I fondi sono gestiti seguendo norme rigorose per assicurare che il loro utilizzo sia sottoposto a uno stretto controllo e che siano spesi in modo trasparente e responsabile.

In ultima istanza, la responsabilità politica per il corretto utilizzo dei finanziamenti dell'UE ricade sul collegio dei 28 commissari europei. Tuttavia, poiché la maggior parte dei finanziamenti è gestita nei paesi beneficiari, spetta ai governi nazionali effettuare controlli e audit annuali.

Oltre il 76% del bilancio dell'UE è gestito in collaborazione con le amministrazioni nazionali e regionali con un sistema di "gestione concorrente", essenzialmente mediante cinque grandi fondi - i Fondi strutturali e d'investimento. Complessivamente, contribuiscono a mettere in atto la strategia Europa 2020

Altri fondi sono gestiti direttamente dall’Unione europea. I finanziamenti sono erogati sotto forma di:

  • sovvenzioni destinate a progetti specifici collegati alle politiche dell'UE, di solito a seguito di un "invito a presentare proposte" Una parte dei finanziamenti proviene dall'UE, un'altra da fonti diverse.
  • appalti conclusi dalle istituzioni europee per acquistare servizi, beni o opere necessari per le loro attività, per es. studi, corsi di formazione, organizzazione di conferenze o attrezzature informatiche. Gli appalti sono aggiudicati mediante bandi di gara.

I vincitori degli appalti e i beneficiari di sovvenzioni o di aiuti allo sviluppo stanziati per i paesi extra UE sono pubblicati online.