In una dichiarazione comune sottoscritta in occasione della riunione informale dei ministri della politica di coesione dei 27 Stati membri, il CCRE ed altre tre importanti associazioni di enti locali – la Conferenza delle Regioni Periferiche e Marittime, Eurocities e l'Assemblea delle Regioni d'Europa – sottolineano il forte rischio che una riduzione del bilancio Ue potrebbe avere sul futuro della politica di coesione. Nella dichiarazione le quattro associazioni di enti locali mettono in evidenza alcuni elementi, primo tra tutti l’importanza che rivestono i fondi strutturali, che in molti paesi sostengono in modo consistente gli enti locali, ai quali si riferiscono oltre due terzi degli investimenti pubblici nell’Unione europea. I fondi strutturali contribuiscono in modo significativo allo sviluppo economico, sociale e territoriale e generano investimenti costituendo un effetto leva per stimolare la crescita e lo sviluppo e sono quindi fondamentali per il raggiungimento degli obiettivi della strategia “Europa 2020”.
“Il vertice europeo del 22 e 23 novembre 2012 sarà un momento decisivo nei negoziati sul futuro quadro pluriennale finanziario, e si osserva che un certo numero di Stati membri intendono ridurre il bilancio che la Commissione europea ha proposto lo scorso anno.
Siamo profondamente preoccupati per l'impatto che una riduzione potrebbe avere sul futuro bilancio della politica di coesione ed invitiamo i governi degli Stati membri dell'UE a mantenere il bilancio per la futura politica di coesione, come suggerito dalla Commissione europea” si legge nella dichiarazione, che così prosegue: “Una potenziale riduzione del quadro pluriennale finanziario non deve in ogni caso ricadere in modo sproporzionato sulle politica di coesione, che è una delle politiche dell'UE il cui valore aggiunto ha più ampia evidenza. In tempi in cui abbiamo il più alto tasso di disoccupazione in Europa, è importante che i cittadini ricevano il chiaro messaggio che è nostra preoccupazione fare in modo che l'Europa esca dalla crisi investendo nella creazione di occupazione e dunque nel loro futuro. I fondi strutturali europei sono uno strumento importante per far sì che il valore aggiunto dell'Europa sia reso visibile ai cittadini. Una coesione territoriale sostenibile può solo essere raggiunta con il coinvolgimento di città, enti locali e regionali in tutte le fasi della politica di coesione. Facciamo appello ai governi nazionali perché realizzino un approccio di 'governance in partenariato' che ha dimostrato di essere efficace per il raggiungimento di risultati concreti.”
DIRITTO d' iniziativa
i cittadini confermano la volontà di partecipazione al dibattito europeo/strong>
7 11, 2012 Lucia Corrias
Sono già ventidue le iniziative presentate dai cittadini, che avvelendosi del diritto di iniziativa introdotto dal 1 aprile di quest’anno possono prendere direttamente parte all'elaborazione delle politiche dell'UE, invitando la Commissione europea a presentare una proposta legislativa. Acqua potabile per tutti, un suffragio paneuropeo, l'abolizione delle tariffe roaming nell’ UE, sono solo alcune delle proposte avviate dai cittadini che hanno dimostrato il desiderio di partecipare attivamente al dibattito europeo. La raccolta di firme on line sembra più semplice di quella cartacea. Un ostacolo comunemente incontrato dai cittadini: le differenti legislazioni nazionali legate alla protezione dei dati e il passaporto necessario per l'identificazione (che esclude i cittadini non residenti in numerosi paesi). L’iniziativa dei cittadini costituisce un invito rivolto alla Commissione europea perché proponga un atto legislativo su questioni per le quali l'UE ha la competenza di legiferare. Un'iniziativa deve essere sostenuta da almeno un milione di cittadini europei, di almeno 7 dei 27 Stati membri dell'UE. Per ciascuno dei 7 paesi è inoltre richiesto un numero minimo di firme.