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I ragazzi di Quiliano incontrano i loro “amici di penna” francesi

                             

 

 

Lo scorso 9 marzo i ragazzi della scuola secondaria di primo grado di Valleggia hanno potuto passare una giornata insieme ai loro corrispondenti francesi.

 

I ragazzi infatti hanno un rapporto di corrispondenza con i loro coetanei della scuola media di Lugny (Francia) che sono venuti a far visita a Quiliano.

 

Lo scambio epistolare, che fa parte di un progetto di gemellaggio, consente ai giovani di perfezionare la lingua ed i loro messaggi vengono “corretti” di eventuali errori direttamente dai “corrispondenti” stranieri.

 

Grazie all’impegno di tutti gli studenti hanno potuto passare una giornata insieme e finalmente incontrare personalmente i loro amici stranieri.

 

 

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APPELLO " SENZA UNA POLITICA MIGRATORIA UMANA ED UN' EUROPA FEDERALE NON C'E FUTURO

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Ai membri del Parlamento italiano.



Gentile Onorevole,

mentre scriviamo queste righe, e subito dopo la visita del Papa all'isola di Lesbo, arriva l'ennesima strage di 400 migranti morti annegati nel Mar Mediterraneo. Esattamente un anno fa, il 18 aprile 2015, più di 800 migranti perdevano la vita nello stesso mare. Di fronte alla trasformazione del Mar Mediterraneo in un cimitero e all'inefficacia delle politiche europee non possiamo restare indifferenti.

Per questo motivo con la presente Le segnaliamo il testo dell'appello "Senza una politica migratoria umana ed un'Europa federale non c'è futuro" lanciato il 6 aprile su iniziativa di "Europa in movimento" che ha ripreso e condiviso, con una cinquantina di primi firmatari rappresentativi del mondo dell'associazionismo dei diritti di profughi e migranti, la lettera aperta redatta dai giovani federalisti europei di Pescara che hanno denunciato con un preciso atto di accusa l'accordo tra la UE e la Turchia sia dal punto di vista politico che giuridico.

Nell'appello tale accordo viene ritenuto illegale sotto diversi punti di vista. I firmatari dell'appello ritengono, infatti, inapplicabile alla Turchia lo status di “Paese di primo asilo” in quanto il governo di Ankara ha applicato la Convenzione di Ginevra ai soli richiedenti asilo provenienti da Paesi europei e non, ad esempio, a siriani, afghani, iracheni e libici. Numerose ONG hanno segnalato casi di violenza e respingimento coatto commessi dalle autorità turche ai danni di persone che fuggivano dal conflitto in Siria; l'Osservatorio siriano per i diritti umani ha recentemente segnalato l'uccisione, da parte delle guardie di frontiera turche, di almeno 16 persone in fuga dal conflitto siriano (tra cui 3 bambini) colpite a morte per il solo fatto di aver provato a sconfinare. Di fronte a tutto ciò i firmatari dell'appello ritengono di non poter restare fermi a guardare.

Gli stessi promotori ritengono discutibile l'applicazione alla Turchia dello status di “Paese terzo sicuro” per i richiedenti asilo di nazionalità non siriana, in quanto la Turchia ha finora discrezionalmente applicato la Convenzione di Ginevra del 1951 ai soli rifugiati provenienti da Paesi europei.

Inoltre, quello stipulato il 18 marzo 2016 è un vero e proprio accordo internazionale, dal quale scaturiscono obblighi per la Turchia, per l’Unione e per gli Stati membri. Tale accordo non è stato concluso secondo la procedura prevista nei Trattati, violando le prerogative del Parlamento europeo, in primis, ma anche dei Parlamenti nazionali, che solo nel rispetto delle procedure ordinarie concordate dai Trattati vedono garantita la possibilità di intervento effettivo sui rispettivi Governi e preservato il riparto di competenze come previsto nei Trattati.

Pertanto i firmatari chiedono alle istituzioni europee ed ai governi degli Stati membri di sospendere immediatamente gli accordi in materia migratoria recentemente sottoscritti con la Turchia, e di cambiare radicalmente l'approccio miope e insensibile mostrato finora di fronte all'emergenza migratoria. La Commissione e il Consiglio europeo devono collaborare per rendere effettivamente applicabile il meccanismo di ricollocazione dei migranti in arrivo in tutto il territorio dell'Unione, estendendolo anche ad altre categorie oltre a quelle attualmente considerate. Un meccanismo che deve essere obbligatorio e munito di un apposito regime sanzionatorio per gli Stati che non adempiano l'impegno all'accoglienza. Inoltre occorre rafforzare la competenza dell'Unione al fine di creare un vero e proprio sistema di accoglienza e di asilo.

I firmatari dell'appello chiedono ai Deputati della Camera e del Senato di prendere posizione contro l'accordo tra la UE e la Turchia e di fare proposte per avanzare concretamente nella direzione di un'Europa solidale, multietnica e federale, l'unica che potrà consentirci di attraversare indenne le grandi sfide del XXI secolo.

L'appello ha raccolto, in poco tempo, oltre 400 adesioni individuali e il sostegno di 40 associazioni* delle diverse realtà che si occupano a vario titolo di diritti umani, di democrazia, di profughi e migranti. Inoltre da pochi giorni i promotori hanno cominciato a diffondere l'iniziativa a livello europeo con la pubblicazione dell'appello in sei lingue (francese, tedesco, spagnolo, inglese, polacco e italiano) in modo da poter arrivare a un gran numero di cittadini e di associazioni europee.
(Jesi). 

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VISITA AL PARLAMENTO EUROPEO A STRASBURGO

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Visita al Parlamento Europeo a Strasburgo  

 dedicato al Consiglio Direttivo Aiccre Ligure , ai Comuni Liguri soci Aiccre Liguria                                                                                                                                                                                                                                   

 

          In relazione alla richiesta formulata da alcuni compomenti del Consiglio Direttivo nel corso dell’ ultima seduta del 21 marzo c.a., si comunica che, su specifica istanza inoltrata da parte della Giunta Esecutiva di AICCRE LIGURIA, è stata accolta la possibilità di visitare

il Parlamento Europeo a STRASBURGO .

 

            

  •  Posti disponibili 25
  • Periodo previsto: 3 giorni dal 4 al 6 luglio 2016

 

 

I costi di permanenza sono tutti a carico dell’ Unione Europea mentre a ogni partecipante verrà richiesta una quota di 150,00 euro .

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BONACCINI NUOVO PRESIDENTE DELL' AICCRE

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Il governatore della Regione Emilia Romagna al vertice della sezione italiana del Consiglio dei Comuni e delle Regioni d'Europa

 

Nuovi vertice per l'Aiccre, la sezione italiana del Consiglio dei Comuni e delle Regioni d'Europa. Il nuovo presidente, che succede a Michele Picciano, è il governatore dell'Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini. Alla  carica di segretario generale, invece, viene confermata Carla Rey, ex assessore al Comune di Venezia. La cooperazione tra municipi del Vecchio Continente, attraverso gemellaggi ma non solo, è l'obiettivo principale dell'associazione, che vuole avere un ruolo nuovo in un difficile contesto per le realtà locali, colpite per prime dalla crisi economica e dalle ondate migratoria.

"Abbiamo bisogno di provare a coinvolgere di più i Comuni e portare un po' più di gente giovane a votare". Queste le prime parole del nuovo presidente dell'Aiccre. A livello dell'Ue, "abbiamo bisogno di rilanciare questo sostegno agli Stati uniti d'Europa". "Credo che in questa maniera possiamo superare le differenze politiche, io sono un federalista convinto", ha aggiunto Bonaccini. "Appena eletto alla Regione Emilia-Romagna, abbiamo tagliato" e "quindi avete capito cosa penso della sobrietà", ha detto il governatore. "Per cui ogni euro andrà dal centro al territorio - ha scandito Bonaccini dal podio -. Poi è chiaro che territori si devono abituare a rendicontare bene perché usiamo i soldi dei contribuenti". Altro punto che il neopresidente ha toccato è la "spartizione tra partiti", idea alla quale si oppone. "Non vorrei essere considerato presidente dell'Aiccre in quanto rappresentante del Partito democratico". ha detto Bonaccini, sottolineando di affrontare "in un altro modo la rappresentanza istituzionale".

L'Aiccre sarà "rilanciata valorizzando il nostro passato, facendo tesoro del patrimonio dei nostri padri fondatori, che credevano nell'Europa federale, ma al tempo stesso modernizzandola", ha detto da parte sua Carla Rey, confermata segretario generale. L'obiettivo, quindi, è offrire "dei veri servizi ai nostri iscritti". E' necessario, insomma, che "per loro, rimanere in Aiccre sia qualcosa che sia richiesto, che sia utile.

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FRANCESCO BRUZZONE ELETTTO PRESIDENTE AICCRELIGURIA

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 «RAFFORZARE IL RUOLO DEL PARLAMENTO E LA PARTECIPAZIONE DEI CITTADINI»

 

Questa mattina si è svolto il congresso della federazione regionale per il rinnovo delle  cariche

Hanno partecipato, fra gli altri, il presidente uscente Boffa e  parlamentari europei Benifei e Briano

Rossetti: «Partire dalle scuole per far crescere fra i giovani il senso di appartenenzaall’Europa»

 

 

 

 

Il presidente del Consiglio regionale Francesco Bruzzone è stato eletto questa mattina presidente della federazione regionale Aiccre. Bruzzone è stato indicato dal Consiglio direttivo di Aiccre Liguria al termine del congresso regionale nel quale si è proceduto al rinnovo delle cariche associative: Giovanni Boitano è stato eletto vicepresidente e Desi Slivar è stata confermata coordinatrice.

«Il ruolo del Parlamento europeo e di tutta l’Europa deve diventare più efficace. Occorre mettere in campo tutte le energie possibili - ha dichiarato Francesco Bruzzone – per aumentare la partecipazione dei cittadini e attribuire più poteri alla camera elettiva. In questo contesto un ruolo fondamentale spetta agli amministratori locali e  la Regione deve rappresentare un punto di riferimento per gli enti locali al di fuori di ogni logica di appartenenza politica». Il presidente ha ricordato gli sforzi compiuti a partire dagli anni ’90 per dare più poteri e rappresentatività al Parlamento europeo e ha sottolineato come i nuovi assetti territoriali, che si vanno definendo, «rappresentano un argomento vitale per il ruolo stesso delle Regioni e di tutti gli enti locali. Questo argomento – ha concluso -  mi sta a cuore non solo per il mio ruolo istituzionale, ma anche in qualità di cittadino perché sono convinto che in questo ambito possa trovare spazio la valorizzazione del nostro territorio».

All’inizio dell’assemblea regionale Aiccre è intervenuto il vicepresidente del Consiglio regionale Sergio Rossetti: «La cittadinanza europea è consapevolezza e va fatta maturare dal basso e il compito dei Consigli comunali e  dei Consigli regionali è fare da lievito. Tutti si sentono appartenenti alla propria città e alla propria regione – ha aggiunto  - occorre quindi che, a partire dalle scuole, cresca il senso di appartenenza all’Unione Europa, che ci ha garantito pace e benessere a partire dall’ultimo dopoguerra».

E’ seguito l’intervento di Michele Boffa,  presidente uscente di Aiccre Liguria e già presidente del Consiglio regionale, che ha ricordato il ruolo svolto dall’Associazione in questo ultimi anni: «Nonostante le modeste risorse, Aiccre ha avviato numerosi interventi, ha diffuso informazioni sui fondi europei disponibili per il territorio, ha stimolato reazioni, ha avviato progetti che hanno visto la partecipazione dei giovani a occasioni di riflessione sull’Europa». Boffa ha concluso auspicando per il futuro un’«Europa sempre meno tecnocratica e sempre più politica» e l’ulteriore adesione  ad Aiccre di altri soggetti istituzionali.

Desi Slivar, coordinatrice di Aiccre Liguria, ha illustrato nel dettaglio le azioni compiute  dall’Associazione regionale: la collaborazione con il progetto Nirva per il rientro volontario e assistito in patria degli immigrati; la formazione dei giovani attraverso alcune iniziative fra cui lo stage “Una vita senza guerra”; i numerosi gemellaggi  fra i Comuni liguri e quelli dell’Unione (giunti ormai a quasi un centinaio); le visite al Parlamento europeo di Strasburgo: la prossima è prevista per il 5 luglio.

Lo storico Guido Levi ha ricostruito le origini della «grave crisi economica sociale e politica che ha colpito negli ultimi anni l’Europa» rilevando che all’ unione monetaria non è seguita un’unione economica. «Esiste, inoltre, un deficit di democrazia nelle istituzioni europee e questo fenomeno – ha spiegato - sta imponendo un dibattito sulla revisione dei trattati, un tema molto complesso perché agirebbe sull’architettura stessa dell’Europa».

Il professor Giampiero Lajolo ha invece illustrato le affinità e le comuni radici storiche, culturali ed economiche fra le diverse aree della macroregione Provenza-Piemonte-Liguria, che hanno svolto insieme, nei secoli, il ruolo fondamentale di canale di relazioni e di traffici fra Mediterrano e continente.

L’eurodeputato Renata Briano ha spiegato: «Occorre coniugare la difesa delle radici culturali del territorio  con i poteri economici per salvaguardare le produzioni locali contro la tendenza all’appiattimento» e ha suggerito la necessità di svolgere studi preliminari sull’impatto economico delle decisioni assunte a livello comunitario.

Carla Rey, segretario nazionale Aiccre, ha ricordato i progressi compiuti  dall’Europa negli ultimi cinquant’anni e il ruolo svolto dall’Associazione chiedendo un impegno maggiore: «Occorre accentuare il dialogo con gli amministratori locali e ci batteremo per dare più poteri al Parlamento europeo». Rey ha comunque rilevato positivamente l’attenzione del Governo e del Parlamento italiani su questi temi.

L’europarlamentare Brando Benifei ha ricordato la sua precedente esperienza di amministratore locale: «E’ importante avere un dialogo costante con il territorio e con i cittadini – ha detto - ma senza cadere nel campanilismo» e ha sottolineato, infine, la necessità di una collaborazione istituzionale fra Regioni, Governo e Aiccre.

 

L’ Aiccre, Associazione Italiana per il Consiglio dei Comuni e delle regioni d’Europa,  è articolata in federazioni regionali, riunisce le Regioni, i Comuni e le altre rappresentanze elettive degli Enti locali e si pone come obbiettivo la costruzione di una federazione europea fondata sul riconoscimento e la organizzazione delle autonomie locali e regionali.

La federazione ligure, che ha sede a Genova, presso il Consiglio regionale della Liguria, collabora con tutti gli organismi a vocazione europea per diffondere i progetti europei e l’approfondimento sulle tematiche politiche comunitarie.

 

 

m.c.c.