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LE CITTA' di TRANSIZIONE

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e “città” di Transizione

Cosa sono le città (villaggi, foreste, isole) di Transizione?

Tutto comincia con un piccolo gruppo di persone motivate appartenenti alla stessa comunità che si riuniscono per condividere la stessa preoccupazione: come può la nostra comunità rispondere ai rischi e alle opportunità che ci si presentano a causa del Picco del Petrolio e del Cambiamento Climatico?

Così co

minciano formando un Gruppo Iniziale o Gruppo Guida e adottando il modello filosofico e operativo della Transizione (che trovate spiegato qui in modo esteso, e qui e qui in sintesi) con l’intenzione di coinvolgere un numero significante di persone all’interno della comunità e far nascere una Iniziativa di Transizione.

Una Iniziativa di Transizione è una comunità (come queste in Italia e queste nel resto del mondo) che lavora tutta insieme guardando il Picco del Petrolio e il Cambiamento Climatico dritti negli occhi cercando una risposta alla domanda:

Come possiamo aumentare la nostra resilienza (per mitigare le conseguenze del Picco del Petrolio) e ridurre drasticamente le nostre emissioni di CO2 (per mitigare gli effetti del Riscaldamento Globale) in tutti gli aspetti della vita e delle attività di questa comunità?

Per arrivare alla risposta mette in atto un processo informativo e creativo di:
» diffusione delle informazioni in merito al Picco del Petrolio al Cambiamento climatico e alla necessità di intraprendere azioni promosse dalla comunità per aumentare la resilienza e ridurre le emissioni ci CO2
» collegamento con le realtà esistenti già attive nella comunità
» creazione di relazioni con l’amministrazione locale
» collegamento con le altre Iniziative di Transizione
» formazione di gruppi che si occupino di tutte le tematiche fondamentali per la vita della comunità (alimentazione, energia, trasporti, salute, aspetti psicologici, economia e sostentamento, ecc.)
» realizzare progetti mirati a far comprendere a tutti l’importanza del coinvolgimento della comunità nei processi di costruzione della resilienza e diella riduzione delle emissioni di CO2
» arrivare alla definizione un Piano di Decrescita Energetica progettato definito e messo in pratica dalla comunità in una scala temporale di 15/20 anni

Il tutto si concretizza nella produzione di un vasto numero di progetti coordinati che abbracciano tutte le aree e gli ambiti della vita della comunità.

All’interno di una comunità in Transizione vengono riconosciuti due punti cruciali:
1.Abbiamo usato un’immensa quantità di creatività, ingenuità e adattabilità durante il percorso di crescita energetica che la nostra civiltà ha compiuto fino ad oggi grazie alle fonti di energia fossili e non c’è ragione per non fare lo stesso anche nel percorso di decrescita che dobbiamo fronteggiare.
2.Se agiamo subito, in modo collettivo, è molto probabile riuscire a creare un nuovo e piacevole modo di vivere con maggiori relazioni tra le persone e maggiore integrazione con l’ambiente rispetto all’attuale frenetico sistema dipendente dal petrolio.

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LA DONNA E STEREOTIPI:

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l’Europa premia la comunicazione virtuosa

  Lucia Corrias

 

E’ alla sua terza edizione il concorso per l’assegnazione del Premio "Immagini amiche”, organizzato congiuntamente dall’ l'Unione Donne in Italia  e dall'Ufficio d'informazione in Italia del Parlamento europeo. Il riconoscimento è dedicato a pubblicità, programmi televisivi e siti web che non utilizzano stereotipi di genere e che promuovono messaggi propositivi legati alla donna. Per incoraggiare la crescita di una generazione di creativi che possano fare un uso della televisione e della pubblicità consapevole e socialmente responsabile<hr id="system+readmore"/>quest’edizione intende coinvolgere particolarmente gli istituti scolastici ed un  premio speciale sarà assegnato alle scuole secondarie di design, arte, pubblicità e omologhe. Anche i Comuni sono protagonisti  di questa edizione con la citazione speciale che potranno ottenere per il comportamento virtuoso con l'immagine femminile. L'iscrizione al premio si chiude il 31 gennaio 2013 ed è necessario registrarsi sul sito www.premioimmaginiamiche.it indicando lavori significativi proposti nelle varie sezioni del premio: filmato, affissione pubblicitaria, programma tv, inserzioni su carta stampata, pubblicità su web, Comune e scuola.

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Firenze: Social Form

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Firenze: 10 anni fa il Social Forum, da giovedi' in tremila da tutta Europa

(Adnkronos) - A Firenze le reti europee di attivisti lavoreranno
insieme: ci sara' la prima assemblea della Rete europeaper l'acqua bene comune (che in Italia ha promosso il referendum); si riuniranno per la prima volta le campagne che si occupano del Debito pubblico in Europa (insieme alle campagne che dieci anni fa si battevano per la cancellazione de l debito nel sud del mondo); verra' presentata una campagna per un Mandato Alternativo al Commercio per la prossima Commissione Europea; le varie iniziative sulla democrazia reale - dagli indignati del 15M e Blockupy Frankfurt, al movimento federalista europeo, al percorso "un'altra strada per l'Europa" - si confronteranno per rafforzarsi trovare azioni comuni; verranno lanciate alcune Ice - Iniziative dei cittadini europei (una sorta di referendum europeo)-, come quella sul reddito minimo di cittadinanza. Sulle cinque aree di convergenza (democrazia, debito/finanza, beni comuni sociali e naturali, lavoro e diritti sociali, l'Europa e il mondo) saranno individuate le azioni che raccolgono il maggior consenso. Sabato 10 novembre, a partire dalle 18, sara' organizzata una manifestazione/occupy/festa in Oltrarno e il Forum sara' ricco anche di eventi culturali, musicali e artistici. http://www.liberoquotidiano.it/news/1115686/Firenze-10-anni-fa-il-Social-Forum-da-giovedi--in-tremila-da-tutta-Europa-4.html

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Tagli al bilancio Ue: l’appello degli enti locali sui rischi per la politica di coesione

In una dichiarazione comune sottoscritta  in occasione della riunione informale dei ministri della politica di coesione dei 27 Stati membri,  il CCRE ed altre tre importanti associazioni di enti locali – la Conferenza delle Regioni Periferiche e Marittime, Eurocities e l'Assemblea delle Regioni d'Europa – sottolineano il forte rischio che una riduzione del bilancio Ue potrebbe avere sul futuro  della politica di coesione. Nella dichiarazione le quattro  associazioni di enti locali mettono in evidenza alcuni elementi, primo tra tutti l’importanza che rivestono i fondi strutturali, che  in molti paesi sostengono in modo consistente gli enti locali, ai quali si riferiscono oltre  due terzi degli investimenti pubblici nell’Unione europea. I fondi strutturali contribuiscono in modo significativo allo sviluppo economico, sociale e territoriale  e generano  investimenti costituendo un effetto leva per stimolare la crescita e lo sviluppo e sono quindi fondamentali per il raggiungimento degli obiettivi della strategia “Europa 2020”.
“Il vertice europeo del 22 e 23 novembre 2012 sarà un momento decisivo nei negoziati sul futuro quadro pluriennale finanziario, e si osserva che un certo numero di Stati membri intendono ridurre il bilancio che la Commissione europea ha proposto lo scorso anno.
Siamo profondamente preoccupati per l'impatto che una riduzione potrebbe avere sul futuro bilancio della politica di coesione ed invitiamo i governi degli Stati membri dell'UE a mantenere il bilancio per la futura politica di coesione, come suggerito dalla Commissione europea” si legge nella dichiarazione, che così prosegue:  “Una potenziale riduzione del quadro pluriennale finanziario non deve in ogni caso ricadere in modo sproporzionato sulle politica di coesione, che è una delle politiche dell'UE il cui valore aggiunto ha più ampia evidenza. In tempi in cui abbiamo il più alto tasso di disoccupazione in Europa, è importante che i cittadini ricevano il chiaro messaggio che è nostra preoccupazione fare in modo che l'Europa esca dalla crisi investendo nella creazione di occupazione e dunque nel loro futuro. I fondi strutturali europei sono uno strumento importante per far sì che il  valore aggiunto dell'Europa sia reso visibile ai  cittadini. Una coesione territoriale sostenibile può solo essere raggiunta con il coinvolgimento di città,  enti locali e regionali in tutte le fasi della politica di coesione. Facciamo appello ai governi nazionali perché realizzino un approccio di  'governance in partenariato' che ha dimostrato di essere efficace per il raggiungimento di risultati concreti.”

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Tagli al bilancio Ue: l’appello degli enti locali sui rischi per la politica di coesione

In una dichiarazione comune sottoscritta  in occasione della riunione informale dei ministri della politica di coesione dei 27 Stati membri,  il CCRE ed altre tre importanti associazioni di enti locali – la Conferenza delle Regioni Periferiche e Marittime, Eurocities e l'Assemblea delle Regioni d'Europa – sottolineano il forte rischio che una riduzione del bilancio Ue potrebbe avere sul futuro  della politica di coesione. Nella dichiarazione le quattro  associazioni di enti locali mettono in evidenza alcuni elementi, primo tra tutti l’importanza che rivestono i fondi strutturali, che  in molti paesi sostengono in modo consistente gli enti locali, ai quali si riferiscono oltre  due terzi degli investimenti pubblici nell’Unione europea. I fondi strutturali contribuiscono in modo significativo allo sviluppo economico, sociale e territoriale  e generano  investimenti costituendo un effetto leva per stimolare la crescita e lo sviluppo e sono quindi fondamentali per il raggiungimento degli obiettivi della strategia “Europa 2020”.
“Il vertice europeo del 22 e 23 novembre 2012 sarà un momento decisivo nei negoziati sul futuro quadro pluriennale finanziario, e si osserva che un certo numero di Stati membri intendono ridurre il bilancio che la Commissione europea ha proposto lo scorso anno.
Siamo profondamente preoccupati per l'impatto che una riduzione potrebbe avere sul futuro bilancio della politica di coesione ed invitiamo i governi degli Stati membri dell'UE a mantenere il bilancio per la futura politica di coesione, come suggerito dalla Commissione europea” si legge nella dichiarazione, che così prosegue:  “Una potenziale riduzione del quadro pluriennale finanziario non deve in ogni caso ricadere in modo sproporzionato sulle politica di coesione, che è una delle politiche dell'UE il cui valore aggiunto ha più ampia evidenza. In tempi in cui abbiamo il più alto tasso di disoccupazione in Europa, è importante che i cittadini ricevano il chiaro messaggio che è nostra preoccupazione fare in modo che l'Europa esca dalla crisi investendo nella creazione di occupazione e dunque nel loro futuro. I fondi strutturali europei sono uno strumento importante per far sì che il  valore aggiunto dell'Europa sia reso visibile ai  cittadini. Una coesione territoriale sostenibile può solo essere raggiunta con il coinvolgimento di città,  enti locali e regionali in tutte le fasi della politica di coesione. Facciamo appello ai governi nazionali perché realizzino un approccio di  'governance in partenariato' che ha dimostrato di essere efficace per il raggiungimento di risultati concreti.”