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Regioni europee innovative

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Le Regioni europee hanno ancora tempo fino al 28 febbraio per prendere parte all’edizione 2014 del premio “Regione imprenditoriale europea”, lanciato dal Comitato delle Regioni e dalla Commissione europea.
Per partecipare le autorità regionali dovranno presentare un piano che illustri strategie per la regione che incoraggino una visione imprenditoriale, le misure di attuazione e le attività di comunicazione pianificate. Alle Regioni che presentano la strategia più convincente e con maggiore proiezione futura viene assegnato il marchio di Regione imprenditoriale dell’anno. Lo scopo dell’iniziativa è quello di favorire l’emergere in tutta Europa di Regioni dinamiche, ecologiche e imprenditoriali. La giuria dell’EER provvederà ad un monitoraggio regolare dell’attuazione delle misure previste. Le Regioni candidate dovranno inoltre dimostrare che la strategia è sostenuta da un concreto impegno politico, indicando chiaramente le istituzioni e gli attori che saranno responsabili dell’attuazione delle misure illustrate.
Per maggiori informazioni: www.cor.europa.eu/eer.

 

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Città europee accessibili: le migliori pratiche

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città accessibiliIn occasione della Giornata europea delle persone con disabilità è stato consegnato alla città di Berlino il Premio 2013 di città a misura di disabili, in riconoscimento di una politica globale e strategica diretta alla creazione di una città accessibile a tutti.

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EUROPA PER CITTADINI: BANDO

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Programma "Europa per i cittadini": il bando

 

La scadenza per l’Azione 1. del Programma “Europa per i cittadini” relativa alle attività di gemellaggio "Incontri fra cittadini" (Misura 1.1) e “Reti di città gemellate” (Misura 1.2) è prevista per il 1° febbraio 2013. I Comuni interessati a partecipare al Programma sono pregati di contattarci preferibilmente entro il 15 gennaio 2013. I nostri uffici sono disponibili ad assistere i Comuni nella redazione delle domande di finanziamento.

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DONNE AI VERTICI:

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Donne ai vertici: infrangere il “tetto di cristallo”

Infrangere il tetto di cristallo che continua a ostacolare l’ascesa delle donne ai vertici delle imprese europee: è l’obiettivo della proposta legislativa avanzata oggi dalla Commissione europea che stabilisce un obiettivo del 40% di persone del sesso sotto-rappresentato tra gli amministratori senza incarichi esecutivi delle società quotate in Borsa. Le aziende che non presentano  questa soglia saranno tenute a procedere alle nomine sulla base di un’analisi comparativa delle qualifiche di ciascun candidato, applicando criteri chiari, univoci e formulati in modo neutro dal punto di vista del genere. A parità di qualifiche, si dovrà dare la priorità al sesso sotto-rappresentato. L’obiettivo dovrà essere  raggiunto entro il 2020 (entro il 2018 per  le imprese pubbliche). La proposta dovrebbe applicarsi a circa 5 000 società quotate nell’Unione europea, mentre non si applicherà alle piccole e medie imprese (società con un organico inferiore a 250 dipendenti e un fatturato mondiale non superiore a 50 milioni di euro) ed alle società non quotate. Gli Stati membri dovranno stabilire sanzioni adeguate e dissuasive per le società che violeranno la direttiva.

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POLITICA DI COESIONE:

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Politica di coesione: enti locali chiedono una maggiore dotazione finanziaria

La viva preoccupazione  dei rappresentanti locali e regionali europei di  "essere privati degli strumenti necessari per rispondere in modo efficace alle sfide che si trovano ad affrontare " è stata espressa dal presidente del Comitato delle Regioni in una lettera inviata ai capi di Stato e di Governo. "Nuovi tagli alla voce della politica di coesione  potrebbero danneggiare le prospettive di crescita e  la ripresa economica" ha sottolineato il presidente Ramón Luis Valcárcel.
Regioni e città europee sottolineano così la necessità di garantire l'equilibrio di bilancio tra le diverse voci del quadro finanziario pluriennale  e chiedono una maggiore dotazione finanziaria da destinare alla politica di coesione.

“Rinunciare ad  una fonte di sostegno come il bilancio dell'Unione europea, di cui il 94% è dedicato agli investimenti e che rappresenta l'unica risorsa pubblica stabile, pluriennale per sostenere la crescita e l'occupazione, sarebbe un grave errore " ha ancora sottolineato Valcarcel, che ha ricordato l'effetto leva dell'investimento pubblico e privato tramite co-finanziamento a livello locale, regionale e nazionale.

I rappresentanti degli enti locali e regionali dell'Unione europea si impegnano da parte loro ad  utilizzare i fondi nel modo più efficace possibile e  a garantire  che i finanziamenti europei assicurino risultati concreti  e portino ad investimenti di più  alta qualità.

Valcárcel invita infine il Consiglio europeo a garantire che la decisione sul quadro  finanziario pluriennale sia coerente con gli impegni assunti dagli Stati membri nel quadro del Patto per la crescita e l'occupazione. In particolare per quanto riguarda "la necessità di mobilitare tutti i livelli, gli strumenti e le politiche per rendere gli investimenti effettivamente disponibili sul territorio".